L’informatico forense è colui che si occupa prevalentemente di raccogliere delle fonti di prova digitale che potranno poi essere utilizzate in un procedimento legale. Ha un titolo di studio tecnico universitario e segue una formazione continua di tipo tecnico/giuridica.
La figura del Consulente Informatico Forense è figura che unisce la professione dell’ informatico con quella dell’investigatore, un connubio tra normative, informatica e telecomunicazioni, che lo trasforma in un moderno investigatore informatico.
Il consulente informatico forense opera per conto di avvocati, privati o aziende ma anche per l’autorità giudiziaria: Tribunale e Procura, GIP. Il suo contributo non è limitato ai soli sui reati informatici ma si estende a tutti quei contesti in cui il computer, lo smartphone, o in genere un sistema informatico, è attore o testimone di reati o illeciti.
Quanto opera per le autorità giudiziari, a seconda che il contesto sia civile o penale assume il ruolo di CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) o di Perito
Quando invece opera come consulente informatico per clienti: privati, studi legali, o aziende, assume il titolo di CTP, consulente tecnico di parte. In questo ruolo è chiamato ad svolgere indagini e investigazioni informatiche al fine di giungere alla formulazione di perizie informatiche, ma anche a partecipare alle operazioni peritali di ATP (Accertamento Tecnico Preventivo), alle operazioni d’Incidente Probatorio, o alle operazioni non ripetibili ex art. 360 e relazionare con perizie e osservazioni sul merito tecnico delle indagini condotte dal CTU o dal Perito del giudice